L’Auricoloterapia si ritrova in forma rudimentale già presso civiltà molto antiche, come quelle degli Egizi, dei Greci e dei Romani. Venivano praticati la cauterizzazione e il salasso di alcune zone specifiche del padiglione auricolare per trattare essenzialmente forme dolorose. È solo con il medico di Lione Paul Nogier che l’Auricoloterapia nasce in Francia come scienza moderna nei primi anni ’50. Nel 1957 l’Auricoloterapia si diffonde in Cina, dove viene ribattezzata con il termine di “Agopuntura auricolare”. Qui il sapere occidentale viene integrato con i principi fondamentali della Medicina Tradizionale Cinese e il padiglione auricolare viene stimolato con i classici aghi filiformi tipici dell’Agopuntura. A partire dal 1980 questa terapia supera i confini di Francia e Cina e dilaga in tutto il mondo. Nel 1996 il NIH e nel 2003 l’OMS inseriscono questa disciplina nell’ambito dell’Agopuntura dei microsistemi. Il principio su cui si fonda questa terapia infatti è che a livello del padiglione auricolare (microsistema) sia presente una qualche forma di rappresentazione di strutture e funzioni dell’organismo (mappa auricolare), in un rapporto bidirezionale diagnostico e terapeutico. Nel 2011 viene messa a punto da alcuni neurofisiologi tedeschi la stimolazione elettrica transcutanea del nervo vago per la terapia dell’epilessia non rispondente ai farmaci e nel 2012 viene presentata per la prima volta in Italia la “Neuromodulazione auricolare” (NMA), che può essere anche definita “Neuromodulazione periferica vago, trigemino, spinale”. Essa nasce dall’integrazione dell’Auricoloterapia-Agopuntura auricolare con tecniche non invasive di stimolazione del padiglione auricolare, come la stimolazione elettrica transcutanea. Si tratta di una forma di terapia che utilizza la stimolazione del padiglione auricolare, praticata con diverse metodiche e impiegata con successo per dolore, ansia e patologie correlate, insonnia, tabagismo e dipendenza da sostanze, obesità e disturbi del comportamento alimentare.